Un giorno ti chiederai cos’è stato gi
Un giorno ti chiederai cos’è stato giusto e cos’è stato sbagliato.
Cosa hai fatto bene e cosa non avresti dovuto fare.
Cosa ti è mancato e cosa avresti dovuto eliminare.
In quel preciso istante, scoprirai le troppe volte
precedenti a cui già ti eri posto queste domande e
capirai che hai perso tempo. Hai perso tempo a non
lasciarti andare. Hai perso tempo a seguire paranoie.
Hai perso tempo a pensare troppo. Perché c’è differenza
tra il riflettere, seguire solo l’istinto e pensare
fino alla nausea. Riflettere è una semplice pausa nel
tempo, per decidere se fare un passo avanti o altri
cento indietro, è una piccola razione di tempo per
capire se facendo quel passo ci si possa bruciare o
se facendone cento indietro ci si possa portare addosso solo rimorsi.
L’istinto è non aver cura del tempo, dei giudizi,
delle scottature, delle cicatrici, è il saper gustarsi
il gusto amaro delle ferite perché un tempo erano
dolci carezze. Pensare è una fregatura in cui il tempo
passa e tu sei ancora lì a chiederti che fare, a che
non fare, e non ti accorgi che tutto intorno a te vola,
vola come non mai, e quando ti volti scopri che tutto
è andato. Tutto è andato perduto, nonostante tu adesso
avevi deciso di non perdere niente o di gettare la spugna.
Ecco le differenze. Sottili, evidenti, perspicaci,
ingannevoli, simili, differenti. C’è solo una cosa che
dovrebbe vincere sempre: il nostro volere, il nostro
potere e non il nostro avrei voluto, non il nostro se solo avessi potuto.
web
Cosa hai fatto bene e cosa non avresti dovuto fare.
Cosa ti è mancato e cosa avresti dovuto eliminare.
In quel preciso istante, scoprirai le troppe volte
precedenti a cui già ti eri posto queste domande e
capirai che hai perso tempo. Hai perso tempo a non
lasciarti andare. Hai perso tempo a seguire paranoie.
Hai perso tempo a pensare troppo. Perché c’è differenza
tra il riflettere, seguire solo l’istinto e pensare
fino alla nausea. Riflettere è una semplice pausa nel
tempo, per decidere se fare un passo avanti o altri
cento indietro, è una piccola razione di tempo per
capire se facendo quel passo ci si possa bruciare o
se facendone cento indietro ci si possa portare addosso solo rimorsi.
L’istinto è non aver cura del tempo, dei giudizi,
delle scottature, delle cicatrici, è il saper gustarsi
il gusto amaro delle ferite perché un tempo erano
dolci carezze. Pensare è una fregatura in cui il tempo
passa e tu sei ancora lì a chiederti che fare, a che
non fare, e non ti accorgi che tutto intorno a te vola,
vola come non mai, e quando ti volti scopri che tutto
è andato. Tutto è andato perduto, nonostante tu adesso
avevi deciso di non perdere niente o di gettare la spugna.
Ecco le differenze. Sottili, evidenti, perspicaci,
ingannevoli, simili, differenti. C’è solo una cosa che
dovrebbe vincere sempre: il nostro volere, il nostro
potere e non il nostro avrei voluto, non il nostro se solo avessi potuto.
web
9 年 前
Purtroppo bisogna utilizzarla per fare in modo che non si faccia (troppo del) male agli altri, seguendo solo l istinto!
citando con libera mia interpretazione una frase di un film di qualche anno addietro :
" la paura è del saggio, l'incoscienza è del pazzo , quando arriva il momento salta e buonanotte al cazzo "