Sara
Ieri sono entrata nella stanza di mia sorella senza bussare. Lo so che ho sbagliato ma ero distratta e cercavo solo un suo vestitino sexy che mi serviva disperatamente per uscire con le mie amiche dato che molto probabilmente quella sera avrei incontrato Tommaso il ragazzo per cui sbavavo, letteralmente, sia dalla bocca che dalla fica.
Mia sorella Sara era lì in mezzo alla stanza in piedi, completamente nuda. Sul momento feci per girarmi ed uscire ma qualcosa mi paralizzava poiché aveva un’erezione. Mia sorella aveva un cazzo bello grosso che io avevo visto solo allo stato flaccido ma ora che era dritto e duro ero veramente colpita da quanto quel bischero fosse grosso. Aveva una cappella rotonda con la forma di una grossa ciliegia matura ed anche il suo colore rosso scuro ricordava quel frutto succoso. La pelle era tutta tirata all’indietro e la cappella era tutta scoperta. Dalla punta colava una bava trasparente che si coagulava in grosse gocce prima di cadere ai suoi piedi. Aveva i seni turgidi con i capezzoli duri. I suoi capelli biondi erano raccolti in una lunga treccia adagiata lungo la sua schiena.
Se ne stava lì ferma, mezza voltata verso di me senza compiere il minimo gesto per coprirsi o celare alla mia vista la sua inverecondia.
Rimanemmo a lungo ferme immobili. I miei occhi non riuscivano a staccarsi dalla vista del suo cazzo duro e, forse, il fatto che io fossi li a guardare stimolava la sua eccitazione all’inverosimile dato che iniziò a contrarsi.
Dietro di lei la piccola TV era accesa ed sullo schermo potevo vedere una coppia di ragazze nude avvinghiate a 69 che si leccavano reciprocamente la vagina emettendo gemiti soffocati.
Tornai con lo sguardo su mia sorella, fissai i suoi occhi. Aveva uno sguardo vagamente implorante e ho subito compreso cosa stesse accadendo.
Lei parlò per prima. Con un filo di voce mi disse che aveva trovato quella cassetta VHS in un cassetto della stanza da letto della mamma. Continuò dicendomi di averla messa nel videoregistratore per curiosità ma che subito si erano materializzate quelle due ragazze incredibilmente sexy. Quando le vide, mi disse di avere provato una sensazione mai provata, un’emozione profonda e pruriginosa che le aveva fatto venire dura la “pisellina”, che era il nomignolo con cui in famiglia ci riferivamo al suo “phallus muliebris”. Quando era nata Sara tutti pensavamo fosse un maschietto ma in realtà era nata con quella curiosa malformazione per cui al posto della vagina aveva un pene del tutto identico a quello maschile. Si scoprì che le ovaie erano composte da tessuto identico a quello dei testicoli e producevano tanto gli ormoni femminili che quelli maschili in una proporzione prevalente per quelli femminili.
Quel tumulto dei sensi provocato dal porno e quella violenta ed inaspettata avevano spaventato Sara oltre che eccitarla. Ora mi protendeva la mano e io l’afferrai avvicinandomi. Mi accostai a lei e l’abbracciai. Le sussurrai che non doveva avere paura e che io ero li con lei e che l’avrei protetta ed aiutata. Le dissi che era del tutto normale che avesse avuto quell’erezione e che era oramai giunto il tempo in cui avrebbero potuto succedere e che da quel momento avrebbe dovuto conviverci senza timore. Lei si calmò un po’ e mi abbracciò forte. Mentre mi stringeva sentivo il suo pene premere contro il mio ventre senza che desse il minimo cenno di cedere.
Sara, dobbiamo fare qualcosa per la tua erezione.
Lei annuì con la testa. Scorsi una lacrima scenderle lungo la guancia ma d’istinto, invece di asciugargliela con la mano, la leccai. Sara ebbe un sussulto e mi afferrò forte stringendomi e spingendo forte il suo pene contro la mia pancia.
Sara, vieni a stenderti sul letto e lascia che ti aiuti.
Lei si stese, le gambe leggermente aperte da cui potei vedere la sua piccola vagina oscenamente aperta che perdeva copiosamente quella stessa bava che sgorgava dalla sua grossa ciliegia rossa.
Adesso voglio che chiudi gli occhi e che mi lasci fare. Mi chinai su di lei e glielo presi con la mano, era caldo e duro e Sara si contorse quando iniziai a toccarlo per tastarne la durezza. RAccolsi qualche goccia di quegli umori che le sgorgavano e li assaggiai; il sapore era identico a quello degli umori vaginali. Mi chinai su di lei e glielo presi in bocca.
Non potevo credere di avere il cazzo di mia sorella in bocca ed ero sconvolta e bagnata come mai mi sarei aspettata mi potesse accadere. Iniziai a succhiare lentamente ingoiando quel liquido denso e oleoso. Sara iniziò a contorcersi e a lamentarsi emettendo animaleschi gemiti gutturali. Se ne venne quasi subito schizzandomi in bocca una inaspettata quantità di sperma. Avevo tre dita infilate nella fica e quell’improvvisa sborrata nella mia bocca mi sconvolse e orgasmai a mia volta venendo altrettanto forte.
Quando finii di ingoiare e venire caddi su di lei esausta ed entrambe rimanemmo immobili l’una nelle braccia dell’altra.
Mia sorella Sara era lì in mezzo alla stanza in piedi, completamente nuda. Sul momento feci per girarmi ed uscire ma qualcosa mi paralizzava poiché aveva un’erezione. Mia sorella aveva un cazzo bello grosso che io avevo visto solo allo stato flaccido ma ora che era dritto e duro ero veramente colpita da quanto quel bischero fosse grosso. Aveva una cappella rotonda con la forma di una grossa ciliegia matura ed anche il suo colore rosso scuro ricordava quel frutto succoso. La pelle era tutta tirata all’indietro e la cappella era tutta scoperta. Dalla punta colava una bava trasparente che si coagulava in grosse gocce prima di cadere ai suoi piedi. Aveva i seni turgidi con i capezzoli duri. I suoi capelli biondi erano raccolti in una lunga treccia adagiata lungo la sua schiena.
Se ne stava lì ferma, mezza voltata verso di me senza compiere il minimo gesto per coprirsi o celare alla mia vista la sua inverecondia.
Rimanemmo a lungo ferme immobili. I miei occhi non riuscivano a staccarsi dalla vista del suo cazzo duro e, forse, il fatto che io fossi li a guardare stimolava la sua eccitazione all’inverosimile dato che iniziò a contrarsi.
Dietro di lei la piccola TV era accesa ed sullo schermo potevo vedere una coppia di ragazze nude avvinghiate a 69 che si leccavano reciprocamente la vagina emettendo gemiti soffocati.
Tornai con lo sguardo su mia sorella, fissai i suoi occhi. Aveva uno sguardo vagamente implorante e ho subito compreso cosa stesse accadendo.
Lei parlò per prima. Con un filo di voce mi disse che aveva trovato quella cassetta VHS in un cassetto della stanza da letto della mamma. Continuò dicendomi di averla messa nel videoregistratore per curiosità ma che subito si erano materializzate quelle due ragazze incredibilmente sexy. Quando le vide, mi disse di avere provato una sensazione mai provata, un’emozione profonda e pruriginosa che le aveva fatto venire dura la “pisellina”, che era il nomignolo con cui in famiglia ci riferivamo al suo “phallus muliebris”. Quando era nata Sara tutti pensavamo fosse un maschietto ma in realtà era nata con quella curiosa malformazione per cui al posto della vagina aveva un pene del tutto identico a quello maschile. Si scoprì che le ovaie erano composte da tessuto identico a quello dei testicoli e producevano tanto gli ormoni femminili che quelli maschili in una proporzione prevalente per quelli femminili.
Quel tumulto dei sensi provocato dal porno e quella violenta ed inaspettata avevano spaventato Sara oltre che eccitarla. Ora mi protendeva la mano e io l’afferrai avvicinandomi. Mi accostai a lei e l’abbracciai. Le sussurrai che non doveva avere paura e che io ero li con lei e che l’avrei protetta ed aiutata. Le dissi che era del tutto normale che avesse avuto quell’erezione e che era oramai giunto il tempo in cui avrebbero potuto succedere e che da quel momento avrebbe dovuto conviverci senza timore. Lei si calmò un po’ e mi abbracciò forte. Mentre mi stringeva sentivo il suo pene premere contro il mio ventre senza che desse il minimo cenno di cedere.
Sara, dobbiamo fare qualcosa per la tua erezione.
Lei annuì con la testa. Scorsi una lacrima scenderle lungo la guancia ma d’istinto, invece di asciugargliela con la mano, la leccai. Sara ebbe un sussulto e mi afferrò forte stringendomi e spingendo forte il suo pene contro la mia pancia.
Sara, vieni a stenderti sul letto e lascia che ti aiuti.
Lei si stese, le gambe leggermente aperte da cui potei vedere la sua piccola vagina oscenamente aperta che perdeva copiosamente quella stessa bava che sgorgava dalla sua grossa ciliegia rossa.
Adesso voglio che chiudi gli occhi e che mi lasci fare. Mi chinai su di lei e glielo presi con la mano, era caldo e duro e Sara si contorse quando iniziai a toccarlo per tastarne la durezza. RAccolsi qualche goccia di quegli umori che le sgorgavano e li assaggiai; il sapore era identico a quello degli umori vaginali. Mi chinai su di lei e glielo presi in bocca.
Non potevo credere di avere il cazzo di mia sorella in bocca ed ero sconvolta e bagnata come mai mi sarei aspettata mi potesse accadere. Iniziai a succhiare lentamente ingoiando quel liquido denso e oleoso. Sara iniziò a contorcersi e a lamentarsi emettendo animaleschi gemiti gutturali. Se ne venne quasi subito schizzandomi in bocca una inaspettata quantità di sperma. Avevo tre dita infilate nella fica e quell’improvvisa sborrata nella mia bocca mi sconvolse e orgasmai a mia volta venendo altrettanto forte.
Quando finii di ingoiare e venire caddi su di lei esausta ed entrambe rimanemmo immobili l’una nelle braccia dell’altra.
1 月 前