80 – Francesca Mirta e Marina

Marina è entrata nel negozio di Mirta come una forza incredibile: alta, mora, capelli neri cortissimi, fisico quasi androgino. Non era la prima ragazza che si presentava così ma lei aveva qualcosa di particolare. Le altre ragazze l’avevano squadrata da capo a piedi e sembrava ne fossero rimaste assoggettate.
Lei era l’esatto opposto di Francesca che proprio in quel momento aveva i capelli biondi, lunghi e curve ben in evidenza perché si sentiva in vena di esporsi un po’ più del solito.
Anche lei ha subito il fascino torbido di quella ragazza ma non c’è voluto molto per stabilire un rapporto di attrazione e per alcuni versi di antipatia.
Mirta l’ha assunta perché una bella ragazza come lei fa sempre scena in negozio ed ha cercato, guardandola, di scoprire i suoi gusti sessuali.
Anche Francesca l’ha osservata bene e le ha dato l’idea che fosse etero ma ha anche pensato che non disdegnasse anche i rapporti lesbici.
Quella sensazione le è venuta da come lei ha osservato le altre commesse e perché non si è dimostrata interessata al fatto che, come ogni mattina, una delle altre ragazze si ritirava con Mirta per circa mezz’ora per fare sesso.
La compagna di sesso di Francesca, Mirta, parlando di lei diceva di sentirsi, giorno dopo giorno, attratta irresistibilmente da quella ragazza e non perdeva occasione per guardarle di nascosto le gambe o per frugare con gli occhi nella sua camicia che spesso teneva generosamente aperta.
Le due donne però non riuscivano ad entrare in sintonia finché, un giovedì sera, Marina va incontro a Mirta con un sorriso dei suoi e dice “Mirta avrei voglia di uscire con te. Andiamo a cena assieme domani sera? Così vediamo di conoscerci meglio”
Mirta è colta di sorpresa ma accetta. Marina le piace sempre di più e non può rifiutare l'invito.
Il giorno dopo la osservava durante il lavoro e più la guarda più diventa l’oggetto del suo desiderio. Le ore sembrano eterne finché, uscendo, conferma l’invito con “Ci vediamo alle 8 da Mario. Conosci il locale, vero?”
Mirta conferma con un sorriso e si salutano alla chiusura del negozio. Lei torna a casa per cambiarsi e già fantastica su come sarà il suo abito e cosa indosserà sotto come intimo.
La sera Francesca non è a casa; è uscita con delle amiche ed è andata a fare sesso con qualcuna di loro ma non è stato un bel farlo, è stata una forzatura e di eros ce n’è stato poco.
Intanto a casa Mirta si prepara come se dovesse uscire con un uomo, vuole stroncare Marina. Indossa una gonna nera un po’ corta a portafoglio, autoreggenti velate, scarpe anch’esse nere con tacco 12, camicia bianca molto aperta, sotto perizoma nero, trasparente, e reggiseno uguale.
Sulla porta si guarda allo specchio e si dice “Sono uno schianto!”
Arriva davanti al ristorante e vede la sua nuova commessa che sta camminando verso di lei. Le due si guardano e scoppiano a ridere perché sono vestite praticamente uguali. Mirta si accorge subito che Marina non porta il reggiseno ed ha l’impressione che abbiano avuto gli stessi pensieri ed intendimenti nel vestirsi e darsi l’aspetto di donne fighissime.
Entrate si siedono una di fianco all’altra ed iniziano la cena.
Nel guardarla sempre più con attenzione e profondamente, Mirta prova una sensazione di sottile eccitazione, di desiderio del suo corpo. Può vederle le tette attraverso la camicetta aperta. Resta affascinata da quelle piccole tette ma con un capezzolo che se ne sta dritto quasi a voler bucare il tessuto.
Chiacchierano del più e del meno finché ad un certo punto Marina la sorprende veramente con una domanda che scoccherebbe qualunque donna “…. e a donne come stai?”
Contemporaneamente Mirta sente la sua gamba contro la sua e la sua mano sfiorarle l’avambraccio.
È una scossa elettrica! È qualcosa che la scuote e che la scombussola come fosse alle prime armi con l’amore lesbico. La figa comincia a pulsare, i capezzoli iniziano ad indurirsi e sulla pelle compaiono i brividi. La tensione erotica che si era accumulata durante la cena ora esplode in Mirta senza freni.
Marina, che ha capito, si avvicina delicatamente e le sfiora velocemente le labbra con le sue e le sussurra un messaggio che non lascia scampo “Ho preparato tutto a casa, abito qui vicino”
Mirta in negozio si era accorta che Marina la guardava con malizia e già stava realizzando il suo progetto di portarla a letto.
La cena non si dilunga e entrambe ne sono felici perché hanno un desiderio pazzo e Marina vorrebbe avere Mirta in un luogo riservato dove dare sfogo alle sue voglie.
Finita la cena velocemente vanno a casa di Marina tenendosi per mano. Entrano e chiudono la porta.
Un attimo dopo Marina la spinge con le spalle contro una parete, bacia Mirta con una forza ed una sensualità che quasi viene ma non la tocca.
I corpi dopo un po’ si rivoltano. Ora è Marina che tiene le braccia distese lungo i fianchi ed il contatto è solo tra i due corpi e le due bocche.
Le lingue si intrecciano lentamente, senza fretta, finché Marina la prende per mano e la porta in camera sua dove c’è un grande letto a due piazze. Su una parete campeggia una sua foto nuda da cui Mirta non riesce a staccare gli occhi poiché quel corpo splendido esprime sensualità, bellezza ed erotismo.
È Marina a dire “Preferisci l’originale?” ed inizia a spogliarsi restando soltanto in calze, reggicalze e perizoma. I capezzoli sembrano quasi due piccoli cazzi duri pronti a scopare tanto sono grossi e duri.
Mirta in preda ad un raptus erotico si spoglia velocemente restando come Marina indossando le autoreggenti ed il perizoma che è già umido.
Marina la bacia e la lingua incrocia, succhia e esplora la bocca di Mirta.
Marina le abbassa lentamente e delicatamente il perizoma, lo sfila e cerca con le labbra della bocca il clitoride della donna matura iniziando così un percorso verso l’orgasmo che annebbia il cervello.
Mirta si vede come una figa e Marina solo una lingua che la lecca e succhia mentre con le dita sta torturando i capezzoli che sono diventati duri come chiodi.
Marina sposta una mano e inizia a far scorrere le dita tra le piccole labbra sempre più vicina all’ingresso del vulcano che sta eruttando piacere profumato; con l’altra mano si è aperta la strada e le sta accarezzando il buchetto posteriore.
A Mirta non resta che avere esplosioni di piacere.
Vede nei suoi occhi tante immagini e tante situazioni erotiche quando quasi simultaneamente le infila due dita nella figa ed uno nel culo.
Mirta è arrapatissima e sente che ormai è sulla strada dell’orgasmo e non c’è ritorno. Infatti l’orgasmo non tarda ad arrivare travolgendola con urla, miagolii, scuotimenti e brividi che le fanno perdere il senso del tempo e dello spazio.
Quando si riprende non ricorda quale fosse la sua posizione iniziale; ora si ritrova stesa sul letto con le gambe aperte ed in mezzo Marina che le ha levato il perizoma e può ammirarle la figa accuratamente depilata con un clitoride uguale ai capezzoli, grosso e duro.
Mirta fa per andare a ricambiare ma Marina la ferma “No, non così! aspetta”
Si sporge da letto e dal cassetto del comodino tira fuori un filo con sei palline lucide, sembrano di vetro.
Mirta sa di che cosa si tratta ed al solo vederle le viene voglia di averle dentro.
Languidamente Marina le lecca ad una ad una poi le porge a Mirta dicendo “Ecco! Prima infilamele nel culo e poi occupati del mio grilletto”
Mirta la bacia sulla bocca e restano così per alcuni minuti.
Mirta riprende le palline in bocca per insalivarle e si rende conto che è schiava del piacere sessuale e della libidine che Marina esprime; è praticamente in sua balia.
Mirta avvicina la bocca alla rosellina contratta di Marina ed inizia a leccare lubrificandola con la saliva fino a che alla giovane donna non le sfugge un gemito. Quando sembra pronta a riceverle, inizia a spingere le sfere nel suo sfintere e le vede scomparire facilmente.
Vista la facilità dell’intrusione Mirta capisce che la ragazza è abituata.
Lentamente tutte e sei sono entrate dentro lasciando fuori solo la cordicella con l’anello per estrarle.
A questo punto Mirta inizia al leccarle il clitoride così come Marina aveva chiesto tenendo i suoi capezzoli fra le dita.
Marina è impazzita per la voglia, non resiste e desidera che qualcuno le scopi la figa ma ancora una volta lei intuisce e di nuovo, dal suo cassetto magico, tira fuori un vibratore fatto in un materiale trasparente. Senza esitazione lo porge a Mirta la quale, dopo averlo inumidito e con un’espressione che è di erotismo puro, le dice che vuole godere insieme a lei. Per farlo la fa stendere supina, si mette su di lei nel più classico dei sessantanove ed inizia a scoparla con quel giocattolo.
Mentre Mirta la guardava tra le natiche osservando e godendosi la visione sia del culo che della figa, per un attimo si ferma e con il viso stravolto dal piacere le dice di tirare fuori le palline molto, molto lentamente “Così godo di più!”
Mirta afferra la cordicella ma non è facile perché le sfere sono tutte dentro e fuori è rimasto solo l’anello per l’estrazione, inoltre lo stantuffare del vibratore nella figa, la porta rapidamente ad un nuovo orgasmo per il quale perde di nuovo la ragione.
Appena le è possibile, recupera la coscienza e estrae le palline contandole ad alta voce.
All’Uno: Marina geme e si dimena.
Al Due: Marina inizia ad ansimare sempre più velocemente mentre la scopa.
Tre: ha un altro orgasmo mentre Mirta continua a scopare Marina con il vibratore.
Quando sta per uscire la numero Quattro, Marina si ferma, si volta, guarda Mirta leccando il cazzo di vetro, si rimette in posizione e lo punta sull’ano di Mirta stimolandolo aprendolo come non mi era mai successo e poi la cappella trasparente inizia a superare l’anello sfinterico.
Quando la sfera numero Cinque è ancora dentro, Mirta si dedica al clitoride diventato un piccolo cazzo duro che non smette di tormentare con la lingua.
.... e finalmente Sei: Mirta estrae anche l’ultima pallina e contemporaneamente Marina, urlando si abbandona in un orgasmo che Mirta non aveva mai visto. La donna sussulta e geme premendo la figa sulla faccia di Mirta e intanto pompa nel suo culo provocando in lei l’ennesimo e più intenso orgasmo che ricordasse. Il viso di Marina è cosparso di sbroda della sua amante occasionale che lei beve avidamente mentre Mirta fa lo stesso con ciò che Marina genera al momento dell’orgasmo.
Prima che le due femmine si riprendano passa del tempo.
Nell’aria c’è l’odore dei loro corpi accaldati e delle loro fighe ormai svuotate del loro nettare.
Alla fine si sdraiano una al fianco dell'altra per scambiarsi a lungo i sapori che hanno in bocca come a ringraziarsi reciprocamente del piacere provato.
Poi Marina abbraccia Mirta dicendo semplicemente “L’avevo sempre saputo!”
Da quel giorno Mirta e Marina passano tanto tempo assieme durante la giornata e nei momenti liberi.
Marina è quindi diventata una nuova amante per Mirta oltre che la sua commessa di negozio. Quando fa la commessa, sotto l’impeccabile ed elegante divisa, è totalmente nuda in modo che Mirta la possa usarla a suo piacimento.
“Che ne diresti se un giorno ti presentassi la mia amante Francesca?” dice Mirta a Marina.
“Mi piacerebbe. È lesbica anche lei?” chiede.
“Sì, lo è ed è fantastica in ogni senso!”
La lussuria si scatena all’istante in Mirta che afferra il telefono e chiama Francesca per dirle che le farà conoscere intimamente Marina.
Francesca è felice di conoscere meglio Marina e dal tono della voce della sua matura amante capisce che con Marina sarà sesso.
Dopo tre giorni inaspettatamente Mirta sale a casa sua tenendo per mano Marina e nell’aprire la porta vede Francesca nel corridoio ed appena gli sguardi si sono incrociati le due sorridono.
“Dov’è Marina!?” ha domandato Francesca con tono deciso non riconoscendo la persona attesa in quella che accompagnava Mirta.
Alla richiesta Mirta ha sorriso e quella donna con cui si accompagnava, alla voce di Francesca si è voltata e l’ha vista in viso. Era uno sguardo dato di sfuggita e Francesca ha subito detto a sé stessa che non le interessava. Lei non era interessata alle puttane ma le è parso di conoscere Marina, poi osservando meglio ed a fatica l’ha riconosciuta e quasi non le è venuto un colpo.

“Oh nooo!!... Dio miooo!!” ha esclamato facendo restare in gola parte di quella frase.
Francesca era sbalordita e sconcertata “Non è possibile!” ha esclamato ed osservandola con attenzione ha mormorato incredula ” Marina sei tu?... Sei proprio Marina! Non è possibile!!”
Stentava a credere a quanto vedeva. Quella figura mora, alta e mezza nuda, vestita come una puttana era Marina che il trucco pesante aveva trasformato.
“Ti piace il suo look?” ha chiesto Mirta avvicinandosi sorridendo alla sua giovane amante lesbica.
Francesca l’ha guardata esterrefatta, sbalordita con la bocca semiaperta scrutando l’aspetto di colei che aveva visto molto diversa tre giorni prima.
Marina era completamente cambiata, trasformata, pareva un’altra, sembrava avere un’altra espressione.
Infatti i capelli sembravano più lunghi ed erano di nero corvino, probabilmente tinti, con alcuni brillantini sparsi sopra che luccicavano al riflesso della luce. I capelli non stretti in una coda le scendevano sulla schiena mostrando il collo nudo e le collane dorate con dei ciondoli. Sempre più sconcertata ed impressionata, Francesca l’ha fissata in volto e le ha chiesto ” Ma che hai fatto? ...Che ti hanno fatto?”
Infatti Francesca stava già esaminando e confrontando nella sua mente le chiare sopracciglia che erano state rasate completamente e rifatte a matita, nere, strette, più alte e più lunghe, con l’angolo esterno verso in alto ad ala di gabbiano che dava a Marina uno sguardo erotico aggressivo poco innaturale. Gli occhi erano truccati con mascara nero su lunghe ciglia artificiali che le erano state applicate ed al contorno è stato applicato un prodotto che rassoda, solleva e minimizza la comparsa di occhiaie e gonfiori che rende la cute rosso carminio sulle palpebre, intorno ad esse del blush sulla tonalità di rosa intenso sulle gote e le guance con del fard sul viso come fondotinta che lo rende lucido. Ciò, oltre a renderle il viso lussurioso, lo rende provocante. Il trucco degli occhi è volgare con le lunghe ciglia nere sintetiche che fa risaltare ancora più i suoi occhi.
Anche la pelle pallida di Marina è in contrasto con il nero poco naturale dei capelli nonché dei colori del volto.
Francesca non può fare a meno di osservare le labbra, per altro molto erotiche, che appaiono irriconoscibili poiché gonfie, come si suole dire a canotto, sporgenti in fuori in modo osceno. Sembrano molto più grandi e divise in due a formare una cappella sotto il naso, anch’esse appaiono dischiuse in centro sia nella chiusura, sia in posizione rilassata. Quelle labbra sono colorate da un rossetto rosso fuoco brillante e volgare, una tonalità che Francesca aveva sempre odiato perché la considerava volgare, da puttana, che rendeva le labbra sì sensuali e sconce ma anche più imponenti.
Ai lati del viso nei due lobi forati ci sono fissati due anelli molto grandi che toccano la spalla.
Quel maquillage volgare e un po’ indecente ha cambiato la fisionomia di Marina rendendole il viso perverso.
Marina per incontrare Francesca ha indossato un miniabito aderente in stretch rosso, semi trasparente, intrecciato con fili di lamé per renderlo luccicante molto sexy, cortissimo tanto che scende fino agli inguini lasciando le cosce nude e salendo anteriormente forma un decolté a “V” che partendo da poco sopra il pube sale con due fasce per mostrare l’ombelico lasciando intravedere le tette e le loro forme evidenziando quel bel corpo. La pancia di Marina è appena accentuata e risulta essere erotica. La sensualità della forma delle tette che si spingono in avanti con il respirare si gonfiano ed ai movimenti del torace sembrano danzare.
Le fasce che salgono dal pube evidenziano i capezzoli, sensuali e seducenti e, oltrepassandoli, proseguono a formare un’ampia scollatura per poi agganciarsi dietro al collo lasciando nudi i fianchi che al movimento del bacino rivelano una flessuosità eccitante. A causa delle fasce anteriori, la schiena è nuda fino ai glutei dove il tessuto formando la gonna li fascia cercando di limitarne la prominenza dandone la giusta curvatura che tanto attrae i maschi. In ogni caso ne risulta l’immagine di un sedere pronunciato e non volgare, molto attraente e desiderabile.
Sul braccio sinistro spicca un bel bracciale a spirale in oro che sa di schiva di una ipotetica padrona.
Ai polsi Marina ha vari braccialetti cerchiati di metallo che tintinnano in base al movimento delle mani e delle braccia. Alle dita delle mani Marina ha anelli vistosi nelle dita che ad un’attenta osservazione appaiono flessuose e sottili che terminavano in lunghe unghie ricostruite, laccate rosso fuoco.
Francesca era sbalordita, a lei sembrava impossibile che fosse Marina, sembrava un’altra.
Francesca abbassando lo sguardo sulle cosce, nude, affusolate e toniche, ha visto che le gambe avevano un aspetto invitante ed eccitante, bellissime, lunghe, lucide e lisce. Ai piedi marina calzava sandali rossi con zeppa e tacco di almeno 12 cm rendendola slanciata. Marina poteva essere indecorosa e oscena ma quei sandali lasciavano intravedere un piede curato, con le unghie laccate rosso fuoco dello stesso colore di quelle delle mani e delle labbra, con una cavigliera dove penzolavano simboli da schiava.
A prima vista poteva sembrare una vera puttana.
Marina si è fatta scrutare silenziosamente e avvicinandosi ancora un po’, impacciata e incredula, le ha domandato perché si fosse così conciata.
In quel momento Mirta l’ha presa per un braccio e l’ha fatta ruotare su sé stessa. Al movimento del suo corpo Francesca ha sentito un profumo intenso, molto buono, nuovo, sensuale ed inebriante, sapeva di dolce ed allo stesso tempo di provocante e volgare come appariva lei. Mirta accorgendosi dell’espressione di Francesca ha esclamato ridendo “Ha un buon effetto afrodisiaco, non ti pare? Sa di figa. Fa venire voglia di annusarla e leccarla!”
Nel ruotare su sé stessa, Il sedere di Marina sembrava più slanciato per effetto dei tacchi alti, inoltre era ben fasciato dalla minigonna aderente del vestitino classico di tessuto in cotone e Lycra che al solo vederlo era incredibilmente invitante. Le spalle, a partire dal bordo superiore dei glutei, subito sopra il solco, erano nude e sensuali.
Marina si è avvicinata a Francesca, le ha preso le mani tra le sue, l’ha guardata dritta negli occhi ed ha detto "Scommetto qualsiasi cosa che se potessi avere il vestito che ho e lo indossassi, saresti molto sexy"
La esclamazione dovuta al vestito, se così si può dire, e dagli accessori che Marina aveva indossato appositamente per sedurre in modo stordente Mirta ma che hanno avuto lo stesso effetto anche su Francesca.
Le tre donne sedute nel soggiorno, una di fronte all'altra, hanno parlato di convenevoli guardandosi e si sono anche leccate le labbra a lungo e lentamente per lanciarsi dei messaggi muti di desiderio.
Mirta ha portato il discorso sulle mutandine che le tre hanno mostrato a vicenda facendo anche lenti e seducenti incroci di gambe.
Marina è sufficientemente arrapata da permettere a Francesca di toccarle il suo corpo praticamente nudo ma ciò ancora non è avvenuto. Mirta osserva e aspetta che qualcosa accadesse.
Francesca ha notato l’atteggiamento di Mirta e pensa che la sua amante le stia offrendo Marina per fare sesso, allora decide di fare il primo passo. Infatti si avvicina alla bocca di Marina ma non la bacia, l’altra sente il respiro di Francesca e sporge le labbra. Marina vuole Francesca e vuole che Mirta veda ciò che fanno. Le tre non hanno remore a fare sesso una davanti all’altra.
Francesca sorprende le altre due donne iniziando il contatto Marina dai piedi, leccando e baciandone le dita, prima un piede e poi l’altro, dopo di che va a baciare le gambe lunghe e sottili. Quando si avvicina alla parte superiore della coscia, Marina che stava cominciando ad eccitarsi, ha allargato le gambe spingendo il bacino in avanti per esporre le sue parti intime agli occhi di Francesca, la quale le bacia le natiche e passa le dita nell’interno coscia mettendole due dita nella figa.
Entrambe le ragazze sono ormai vulcani di lussuria e Marina si gira improvvisamente prende la testa di Francesca e la porta verso la sua figa obbligandola a leccarla e baciarla fino al raggiungimento dell’orgasmo e fino a quando la sua nuova amante ha ingoiato tutto il suo piacere.
Per Marina, che era bisessuale, l’aver fatto sesso con Mirta è stata soltanto era solo una distrazione ma ciò che era iniziato come uno scherzo, un dolce passatempo iniziato con un tocco, un palpeggiamento e un lungo bacio bagnato, si era rapidamente sviluppato in passione sessuale e molto altro ancora.
Mirta era la donna che otteneva sempre ciò che voleva ma anche Marina era il tipo di donna che otteneva ciò che voleva e non sopportava essere delusa e/o rifiutata e se aveva un rapporto sessuale, si aspettava di essere ricompensata con un orgasmo. Inoltre Mirta era solita iniziare e finire i rapporti da donna soddisfatta e non aspettava altro che vedere Marina leccare e toccarsi la figa ben curata. Anche Francesca voleva le stesse cose e poiché era coinvolta è stata costretta a ricambiare il favore sessuale. Francesca era arrapata da fare qualunque cosa sia Marina che Mirta volessero ed avessero bisogno. Per lei era solo un liberarsi della pressione sessuale che era in lei.
"Oh mio Dio, Marina! Non mi sembra vero che lo stiamo facendo per davvero!"
"C'è voluto molto, Francesca ?! Io ho sempre desiderato fare sesso con te. Mi piaci moltissimo"
Baciando Francesca mentre lei le sbottonava la camicetta e le slacciava il reggiseno, nel breve tempo che un ipotetico ragazzo impiegherebbe nel fare i preliminari prima di essere spompinato, Marina si è levata la camicetta e il reggiseno e Francesca è arrivata con le mani alle sue tette abbondanti.
"Forse non dovremmo toglierci tutti i vestiti, Marina. Che ne dici se ci togliessimo semplicemente le mutandine e tu mi leccassi e mi toccassi e io facessi lo stesso a te? Forse ci divertiremmo di più a fare un sessantanove" ha detto Francesca.
"Ora che finalmente ti ho davanti, ti voglio tutta. Ho bisogno di vedere, toccare, sentire e succhiare le tette" ha detto Marina spogliando Francesca come se lei fosse l'uomo e l’amica la donna.
Francesca si è levata il top e Marina prima che entrambe si levassero il resto. Senza contare le scarpe, le due erano entrambe nudi in appena un minuto. Sapendo che era meglio non deludere la sua amica, non appena ricadute sul letto, Francesca si è avvinghiata prima a Marina cadendo tra le sue gambe e le ha toccato e leccato tutto ciò che poteva in quel momento.
Forse a causa di tutta la lussuria repressa che aveva, Marina non impiegò molto tempo per raggiungere l'orgasmo generato dalle dita e dalla lingua della sua amica.
Passato l’effetto dell’adrenalina sul viso di Marina è comparsa la felicità che ci sia stato quell’atto lesbico davanti agli occhi di Mirta la quale, ancora a gambe aperte, si sgrillettava e colava umori. Poi Francesca si è alzata sul letto ed ha allargato le gambe affinché Marina potesse avere visone della fighetta.
Marina non ha perduto tempo e si è messa a suo agio tra le lunghe gambe toccandosi il clitoride, allo stesso tempo ha leccato la fighetta di Francesca prima di scoparla con le dita.
Francesca si è dimenata ed ha rischiato in un batter d'occhio di perdere l’equilibrio e cadere sull’amica che da sotto la stimolava.
Mirta continuava a sgrillettarsi ed a chiavarsi mettendosi tre dita dentro. La sua figa era arrivata a prendere anche una mano intera ma ora, da donna molto arrapata, non riusciva a farlo.
"Mi piace molto la tua figa così liscia e per ornata con questi piercing, Francesca. Hai un sensibilissimo e sono incantata quando te lo lecco e quando lo insalivi e ti sgrilletti prima di infilarti le dita dentro lasciandomi toccare le tette titillando i capezzoli duri con quegli anelli a mezzaluna che li trapassano" ha detto Marina che ha chiesto "Ti piace parlare mentre fai sesso?"
Francesca furbescamente ha risposto "A me piacciono le chiacchiere" e Marina prontamente "Stai zitta con quella cazzo di bocca e leccami la figa, puttanella" ha replicato con una risata che ha fatto ridere anche Mirta la quale per l’eccessiva eccitazione non riusciva a venire e continuava a sgrillettarsi e sditalinarsi mettendosi fino a quattro dita nella figa.
Senza dubbio Marina conosceva bene la figa, forse aveva avuto molte altre esperienze lesbo. Francesca per effetto della nuova amica che la sapeva toccare nei punti giusti, ha avuto un orgasmo abbastanza forte da meravigliare anche la sua amante Mirta che la guardava seduta su una poltrona.
Al momento dell’orgasmo entrambe le donne sono cadute sulla schiena e, per un senso di pudore inutile, hanno coperto le loro nudità con il lenzuolo mentre si baciavano, avendo cura di poggiare una figa su quella dell’altra incrociando le gambe, e toccarsi ovunque.
Mirta si è levata dalla poltrona, ha spostato lo sguardo su Francesca per rivolgere qualche parola a Marina.
"Marina, quando sei in calore ti faresti chiunque e qualunque cosa abbia un battito cardiaco!" e con tono malizioso e di sfida “Sono molto delusa da te, Francesca!" ha detto lanciando alla sua amante uno sguardo sorridente e malizioso che era un invito a fare sesso appena Marina fosse andata via.
Rannicchiandosi contro le tette di Francesca, Marina ha succhiato uno dei capezzoli eretti ed ha replicato "Non abbiamo ancora finito! Dobbiamo finire ciò che ha iniziato" ed ha dato a Marina un altro lungo bacio con le labbra umide mentre le palpava le tette e le stringeva tra le dita i capezzoli. Lei voleva che Francesca venisse ancora e le chiedesse di aprirle il culo.
发布者 sardo84
4 月 前
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